Venerdì venti novembre, in occasione dell’incontro settimanale, il settore giovani si è riunito con la partecipazione speciale di Suor Simona che ormai da tempo guida, con grande passione, alcune attività parrocchiali del gruppo. L’incontro ha inizio con la condivisione di un video riguardante la lite del Grande Fratello Vip tra Elisabetta Gregoraci e Selvaggia Roma; le due discutono animatamente, urlando l’una contro l’altra, non risparmiandosi accuse e offese. Il video è stato proposto come esempio di un modello errato che quotidianamente viene mostrato dai mass media e che, purtroppo, è ormai diventato un esempio relazionale per tutti noi. La società moderna pone in questo modo modelli come la visibilità, la maleducazione, la mancanza di rispetto e l’esigenza di parlar male del prossimo per far emergere se stessi. Dalla riflessione su questa emergenza sociale, si presenta la tematica: la tenerezza e l’incontro/scontro. Si procede quindi alla lettura della Lettera ai Romani cap. 12, 9-12: “La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera”. Suor Simona ci invita dunque ad una attenta riflessione su noi stessi e le nostre relazioni. Quante volte ci esponiamo agli altri con tenerezza, gentilezza e rispetto? Sono virtù che oggi spaventano perché considerate debolezze ed è così che ci lasciamo sopraffare dalla paura e dalla rabbia, lasciando spazio al male e alla cattiveria. Certamente il male è parte di noi in quanto esseri umani, dice Suor Simona, ma il nostro compito è quello di cercare il bene in noi stessi e negli altri poiché la tenerezza non è un punto di partenza ma il traguardo finale.
Ma cosa è veramente la tenerezza? L’ospite la descrive attraverso quattro parole chiave: Ascoltare, Esserci, Interagire ed Includere. Essere presenti nella vita di chi ci circonda, interagire con essi e ascoltarne paure, dolori e desideri. Includere tutti perché lo scopo dell’uomo è di cercare e creare il bene. La partecipazione del gruppo è stata attiva e numerosa e ha avviato una profonda riflessione nei giovani dell’AC. Cosa fare quando gli altri non ci concedono di essere teneri? Come superare la delusione di qualcuno che abbiamo sempre amato e aiutato e ci ha allontanato? La paura e la delusione sono sentimenti naturali e umani ma la differenza consiste nella nostra reazione. Non siate orgogliosi, ci suggerisce il nostro amato ospite, la tenerezza consiste anche nell’attesa e nel rispetto dei tempi dell’altro. Dove la nostra tenerezza non è vincente perseveriamo nella preghiera, la forma più grande d’amore.
di Giulia Mugnos
Settore Giovani Ac S.G.M.Tomasi, Licata