“Bisogna pur correre dei rischi se si vuol cambiare il mondo” è il motto che recita il protagonista del film, l’Ingegnere Giorgio Rosa, presidente dello Stato indipendente dell’Isola delle Rose.
Il film racconta la storia di questa micronazione. A primo impatto, sembrerebbe una vera e propria storia inventata, ma è tutto il contrario: racconta le vicende della micronazione che nacque a largo delle coste romagnole sul finire degli anni ’60, precisamente il 1968.
Quest’ultimo, fu un anno particolarmente importante, poiché caratterizzato dalle proteste che coinvolsero migliaia di giovani che volevano cambiare il mondo.
Influenzato da questi ideali, e anche dal suo grande sogno di voler vivere in un mondo libero, il protagonista, decide di costruire una piattaforma a 600 metri dalle coste territoriali e creare una nazione indipendente, con una propria lingua e con tantissime persone che ne richiesero la cittadinanza.
Questo evento scosse particolarmente l’opinione pubblica, poiché l’Isola veniva vista come un posto dove si poteva fare di tutto e spesso la libertà spaventa, al punto che il Governo Italiano fu costretto ad intervenire.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose è un film molto appassionante e può sicuramente avvicinarsi a qualsiasi persona decida di guardarlo.
Si può pensare che il tema centrale sia il sogno, un sogno che un semplice giovane può realizzare, mantenendo sempre la sua tenacia. Abbastanza visibili sono infatti le numerose difficoltà che Giorgio deve affrontare per cercare di creare e mantenere l’Isola. Egli non si arrende mai a qualsiasi avversità gli si pone davanti, e questo, spesso, sfocia in un atteggiamento che può non essere compreso o visto di buon occhio.
Il protagonista non smette mai di sognare, insegnando agli spettatori che forse nel mondo tutto è possibile. Basta soltanto crederci, ma soprattutto, correre dei rischi, e forse i nostri sogni si possono realizzare.
di Angelo Alabiso
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