《Di questo, a volte, discutevano mentre ricamavano: in quel piccolo angolo fatto di pietre e vicoli, stentavano a mettere radici nuove richieste e nuovi diritti. Ma il paese era attanagliato dal bisogno del pane, e la carenza di lavoro metteva in secondo piano le esigenze dell’emancipazione femminile. Lì resistevano fede e tradizioni che non dovevano essere scalfite dalle nuove istanze. Lì regnava l’ordine delle piccole cose necessarie al quieto vivere che non poteva e non doveva essere sovvertito》 Le ricamatrici, p. 65.
Un libro che va letto e che, pur non essendo una storia a “lieto fine”, è una storia di resilienza, di lotta alla mafia, di donne che coraggiosamente combattono non solo per lavorare senza essere sfruttate, bensì per cambiare una società intrisa di pregiudizio verso il mondo femminile.
“Le ricamatrici” è un romanzo di Ester Rizzo, edito da Navarra Editore, che racconta vicende realmente accadute nella Sicilia degli anni Settanta.
Filippa Rotondo è una ricamatrice e insieme alle ragazze che collaborano con lei, nel 1973 decide di costituire la “Lega delle ricamatrici” per ribellarsi allo sfruttamento del loro lavoro da parte dei committenti e lottare per i diritti delle donne. Grazie alla risonanza che iniziano ad avere a livello nazionale, riescono a far condannare gli sfruttatori e, incoraggiate da ciò, nel 1977 decidono di dar vita alla cooperativa “La rosa rossa”, il cui lavoro inizia però ad essere ben presto ostacolato da minacce e atti intimidatori che culminano nell’isolamento delle ricamatrici stesse.
Quella delle ricamatrici di Santa Caterina Villarmosa è una storia vera e dimenticata, come spesso avviene quando si parla di donne, che in un romanzo di appena cento pagine racconta la Sicilia più vera, quella che non china la testa e si ribella alle ingiustizie.
Ecco perché è una storia da conoscere, da leggere, dalla quale prendere esempio per intraprendere la strada del cambiamento, portata alla luce grazie all’appassionata ricostruzione di Ester Rizzo, autrice siciliana che da sempre si occupa di tematiche femminili e di dare dignità a donne dimenticate dai libri di storia.
di Sara Ripellino
Presidente parrocchiale Ac S.G.M.Tomasi, Licata