La processione penitenziale del Cristo alla Colonna, curata dalla Confraternita Maria SS. della Carità (1503), rientra a pieno titolo nei riti della Settimana Santa di Licata.
La processione ha una secolare tradizione e la sua istituzione si deve al Ven. Padre Luigi La Nuza che, in seguito all’atto sacrilego, del 25 agosto 1637, compiuto ai danni della chiesa del Carmine, allora nota come chiesa dell’Annunziata dei PP. Carmelitani, dove furono trafugate delle particole dal tabernacolo, esortò i confrati della Carità a recarsi, con il simulacro del Cristo flagellato, in processione alla chiesa del Carmine. Da allora, il simulacro veniva portato in processione il Mercoledì Santo fino all’anzidetta chiesa.
La processione del Mercoledì si concludeva in chiesa S. Francesco, dove il simulacro veniva esposto alla venerazione dei fedeli, nella cappella dell’Immacolata, fino alla sera del Giovedì Santo, quando il simulacro veniva riportato nella sua chiesa. Per motivi di prudenza, durante i moti del 1848, molti riti furono sospesi. Le leggi eversive del 1866, frutto di una politica liberale e anticlericale, determinarono invece la soppressione di numerose corporazioni religiose e con esse anche molte processioni ad esse collegate, tra cui quella del Cristo alla Colonna sostenuta fortemente dai Padri Francescani che fornivano la sede dell’esposizione del simulacro nella chiesa di S. Francesco. Tuttavia, il Giovedì Santo la Confraternita della Carità continuava ad esporre il simulacro del Cristo alla Colonna nell’omonima chiesa. Nel 1904 il simulacro fu portato in processione fino in chiesa Madre per essere esposto ai fedeli e da quell’anno non ebbe più luogo. Nel 1989 essendo stato restituito il Cristo alla Colonna alla Confraternita della Carità, unitamente ai Cavalieri S. Giuseppe Maria Tomasi fu ripristinata la pubblica esposizione il Mercoledì e Giovedì Santo. Si giunse, infine, al 2005 quando fu deciso di ripristinare la processione con il suo antico percorso.
La Confraternita della Carità inizia le proprie attività, inerenti ai riti della Settimana Santa, il Lunedì Santo. I confrati, solennemente e in forma privata, procedono all’apertura della teca che custodisce il venerato simulacro del Cristo alla Colonna. Il tradizionale rito è preceduto da momenti di preghiera. Prelevato dalla sua teca, viene collocato ai piedi dell’altare maggiore della chiesa e venerato dai confrati. Subito dopo, viene collocato sulla vara per la processione di Mercoledì e Giovedì Santo.
Nel giorno del Venerdì Santo, a conclusione dei tre giorni dell’ufficio della passione di nostro Signore Gesù Cristo, i confrati, sempre in forma privata, seguiti dal proprio assistente spirituale, recitano d’innanzi al simulacro del Cristo morto e al gruppo statuario delle “tre Marie”, l’inno in latino risalente al sec. XVIII. Le attività, inerenti ai riti della Settimana Santa, che coinvolgono la Confraternita della Carità, terminano il Sabato Santo, con la esposizione del gruppo statuario de “La deposizione” per l’intera giornata.