In vista del centenario dalla nascita di Don Milani, nato il 27 maggio 1923, Marco Pappalardo, Salesiano Cooperatore, docente di Lettere presso l’I.S. Majorana-Arcoleo di Caltagirone e Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Scolastica della diocesi di Catania, ha deciso di scrivere il suo nuovo libro insieme agli alunni del liceo di Caltagirone.
Abbiamo pensato di parlarne, chiedendo all’autore di rispondere ad alcune domande ed ha accettato con entusiasmo.
Come si intitola il libro e da dove è nata l’idea di partenza?
Il titolo del libro è “Cara Scuola ti scrivo…L’attualità di Lettera a una professoressa”, edito da San Paolo.
Sono passati più di cinquant’anni dalla pubblicazione di “Lettera a una professoressa”, il fortunato libro scritto dagli alunni di Don Milani nella Scuola di Barbiana. Nell’ultimo capitolo scrivono così:
Ora siamo qui a aspettare una risposta. Ci sarà bene in qualche istituto magistrale qualcuno che ci scriverà: «Cari ragazzi, non tutti i professori sono come quella signora. Non siate razzisti anche voi. Anche se non sono d’accordo su tutto quello che dite, so che la nostra scuola non va. Solo una scuola perfetta può permettersi di rifiutare la gente nuova e le culture diverse. E la scuola perfetta non esiste. Non lo è né la nostra né la vostra. (…) Aspettiamo questa lettera. Abbiamo fiducia che arriverà. Il nostro indirizzo è: Scuola di Barbiana Vicchio Mugello (Firenze).
La risposta è arrivata nel mio libro. Ho cercato nelle biblioteche e sul web e, a parte importanti e significativi articoli e saggi, non vi è una lettera di risposta ufficiale e completa. Io ci ho provato ed in queste pagine, quasi fosse un testo a fronte, dopo ogni paragrafo si trovano le mie riflessioni in grassetto. Non sono “una professoressa”, ma spero da professore di essere stato comunque all’altezza di così tante ed intense provocazioni. Nel capitolo 28, l’ultimo paragrafo scritto a Barbiana è proprio un invito – con tanto di indirizzo – affinché qualche docente si faccia vivo; certo io arrivo un po’ tardi, sono di un’altra generazione, di un altro tipo di scuola, ma credo che gli studenti di Barbiana e le loro parole, con gli insegnamenti di Don Milani, abbiano moltissimo da dire oggi.
Possiamo dire che la tua esperienza da docente ha inciso notevolmente sulla stesura del tuo nuovo libro: lo stare insieme ai ragazzi, l’ascolto delle innumerevoli domande tra i banchi di scuola, la lettura condivisa di “Lettera a un professoressa” in classe. Quanto è importante per un docente saper rispondere ai bisogni degli alunni?
Non sempre ho le risposte, sicuramente non ho quelle pronte o per l’occasione, però cerco di ascoltare, di dedicare tutto il tempo necessario, di dare a ciascuno lo spazio richiesto. A volte le questioni vengono poste davanti a tutta la classe, altre volte privatamente, in ogni caso non restano in sospeso e, quando utile, ci dedichiamo ore intere. Questo libro nasce proprio dall’esperienza di ascolto che da anni vivo a scuola con gli alunni, dai tanti temi scritti e letti, dai dialoghi in aula, nei corridoi o sui social.
Parlaci un po’ del contenuto del libro.
Il libro contiene tutto il testo di “Lettera a una professoressa” e ogni questione posta allora dagli otto ragazzi e i compagni collaboratori è seguita da mie brevi riflessioni, poiché le mie parole non vogliono mai superare il valore ed il peso delle loro, sempre ispirate alle riflessioni lette e con espliciti riferimenti tra virgolette, ma pure con le necessarie attualizzazioni e gli esempi tratti dall’esperienza diretta. Se io ho molto imparato dalla lettura di “Lettera a una professoressa”, lo è grazie alla profondità, alla schiettezza, allo stile, all’arte che esprime; da parte mia ho scritto e risposto come se li stessi ascoltando di persona e colloquiando con loro o con i miei studenti, senza l’intenzione di insegnare qualcosa.
Ancora una domanda prima di concludere. A chi è rivolto questo libro?
Dunque, questo libro può essere allo stesso tempo l’occasione per leggere (o rileggere) la lettera degli studenti di Don Milani e per una prospettiva attuale sulla scuola e sulla società. È particolarmente consigliato agli studenti della Secondaria di II grado, a quelli dell’ultimo anno della Secondaria di I grado, ai docenti, agli educatori, ai genitori.
Ringraziamo con affetto Marco Pappalardo per averci concesso questa intervista molto significativa per noi, ma soprattutto per i giovani che hanno bisogno di avere accanto docenti pronti a saperli ascoltare.
Per ulteriori spunti, vi consigliamo di leggere questo bellissimo libro “Cara Scuola ti scrivo…L’attualità di Lettera a una professoressa”.
di Roberta Cusumano
Azione Cattolica S.G.M.Tomasi