Liturgia

Avvento: il tempo della grande attesa

Sulle note del ritornello “si accende una luce all’uomo quaggiù, presto verrà per noi Gesù”, la fiamma della prima candela inizia a consumare il tempo della grande attesa, nel riflesso dei nostri sguardi. Con l’arrivo del periodo di Avvento, si dischiude il Silente Mistero di un Atteso che acquista nuove sfumature di senso e si abbellisce di intensi significati nel cuore di chi per davvero, ma proprio per davvero, sta attendendo.
Attendere Gesù è un’arte che, anno per anno, non solo coinvolge se stessi e gli altri, ma mobilita, in forma nuova ed unica, tante dinamiche interiori e relazionali.
Penso che una delle cose più belle del cammino della nostra fede è aver la possibilità di sperimentare la bellezza e l’intensità dei Nuovi Inizi.
Attendere la Nascita di Gesù nella nostra storia di oggi, così segnata dalle ombre della pandemia e da altre limitatezze di felicità, si esprime con l’attesa di una moltitudine di speranze in Colui che non ha mai smesso di essere il Dio con noi.
Chi di noi non ha degli ideali, dei sogni? Chi non si imbatte nella difficoltà di realizzarli o sta sperimentando la sofferenze di veder svanire ciò che ha costruito da tempo? Tutto questo ha un senso, ha un perché se il voler ricominciare, ripartire, non si fa da soli ma accompagnati dalla benedizione di Colui che attendiamo, che è il principio e il fine di ogni cosa, il Signore della Vita, il Dio Vivente.
Attendere è anche l’attitudine di chi ha fiducia e osa guardare il tempo che passa, come opportunità per cogliere l’essenzialità della Festa dell’Incontro con l’adesso e per gustare la consapevolezza che Dio c’è ed è pronto a condividere in pienezza ciò che viviamo e speriamo.
Appena la fiamma delle quarta candela avrà consumato le ultime ore di Avvento, ci accorgeremo che l’Adorabile Mistero ha già scelto di prendere casa proprio negli spazi più umili, più fragili e più nascosti di ciò che siamo. Inoltre, non finiremo di stupirci quando ci accorgeremo che Egli ha fatto la stessa cosa anche con gli altri. Alla luce di questo, forse solo allora, avremo il palato del cuore pronto ad assaporare il vero significato del Natale.

Con affetto,
Suor Simona Romila
Suora dei Poveri di Don Morinello