Vita associativa

RESTA CONNESSO CON L’AC. Incontro con Matteo Bergamelli, il “pellegrino rosso” che cammina per le strade d’Italia

Domenica 29 novembre, durante il consueto appuntamento settimanale
con gli incontri virtuali “Resta connesso con l’Ac”, il Settore Giovani e il
Settore Adulti hanno incontrato Matteo Bergamelli, 30 anni, informatico
per mestiere, nato in provincia di Bergamo, diventato noto per i suoi
pellegrinaggi a piedi in giro per lo stivale. Pellegrinaggi che non sono
casuali ma che avvengono per un motivo ben preciso: l’incontro con Dio e
la voglia di comunicare la bellezza di questo incontro.
Così inizia una conversazione che cattura tutti, mostrando fin da subito
l’allegria e la personalità di questo giovane dai capelli rossi: ci racconta
dell’infanzia, della scuola, della timidezza che a volte lo porta a chiudersi
in se stesso, fino agli incontri all’oratorio che gli hanno permesso di dare
una svolta alla sua adolescenza, di aprirsi e di diventare una persona più
estroversa.
Ma la vera svolta avviene nel 2016. Tutto inizia quando pensa di voler
partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, ma,
contrariamente alla sue aspettative, la sua guida spirituale gli propone di
fare un’altra esperienza, quella della via Francigena da Siena a Roma.
Incoraggiato da questo suggerimento, decide di partire, ci dice, “alla volta
di Roma, nell’anno del Giubileo della Misericordia, con solo lo zaino
sulle spalle, la Bibbia e senza soldi, per fare esperienza della Misericordia
di Dio”, viaggio durante il quale, grazie ai numerosi incontri e
all’accoglienza ricevuta per dormire, mangiare, lavarsi, ha potuto
sperimentare quell’ospitalità che testimonia la bellezza degli esseri umani
e in cui ha saputo riconoscere il volto di Dio.
Dunque inizia quelli che definisce i “viaggi per Dio”: nel 2017 cammina
sulla via Micaelica da Salerno a monte Sant’Angelo e nel 2018 affronta altri due viaggi, in primavera, con un suo zio, la Magna via Francigena da Palermo ad Agrigento, e in estate il Cammino di San Francesco da Assisi a Roma.
Si sofferma a lungo a parlare della Magna via Francigena, un percorso che
proprio da noi siciliani dovrebbe essere scoperto e valorizzato. Durante
quel viaggio, raccoglie sulla sua maglietta, che ci ha mostrato, tutte le firme
delle persone che via via gli chiedono di pregare per loro. Ciò che di più lo
ha colpito del tempo trascorso in Sicilia, oltre ai bellissimi paesaggi, è stata
l’accoglienza riservata, in particolare a tavola, “chiunque incontravamo -dice Matteo con entusiamo- si preoccupava e ci chiedeva prima di tutto se
avessimo da mangiare, ci offriva pasta, cannoli, formaggi, taralli, e tutte
quelle prelibatezze che sono una vera e propria arte in Sicilia, facendoci
sentire subito in famiglia o tra amici. In ogni avvenimento ho avvertito
sempre la presenza di Dio che non mi lasciava da solo. Sono rimasto particolarmente colpito perché mi sono sentito voluto bene veramente”.
Forse perché in Sicilia un modo per accogliere e dimostrare di voler bene,
è proprio quello di preparare la tavola!
Oggi per lui la parola pellegrinaggio è associata ad una metafora di vita,
afferma che “l’obiettivo non è l’esperienza forte del cammino, ma avere
fiducia anche quando le cose si fanno toste”.
Il suo motto è “guardate a Lui e sarete ragganti” e vuole comunicare la
gioia dell’incontro con Dio che lo ha reso e lo rende raggiante.

Oggi, infatti, dalla sua esperienza è nato un libro “Racconti di un pellegrino rosso” edito da EMP, ed è seguitissimo su Youtube e su Instagram, dove conta più di diecimila followers e dove ogni giorno, attraverso simpatici giochi di parole, condivide messaggi di fede e di speranza, dimostrando di non aver paura ad andare controcorrente, ed è proprio questo il consiglio che lascia, soprattutto ai giovani, a conclusione della lunga e piacevole chiacchierata:

“andate controcorrente e non soffermatevi sull’idea che gli altri possono farsi di voi!”. Grazie Matteo, faremo tesoro delle tue parole.

 

di Debora Pendolino
Settore Giovani Ac S.G.M.Tomasi, Licata